Riportiamo testualmente la lettura dell’opera elaborata dal prof. Pietro Paolo Angelini ed esposta dallo stesso il giorno della presentazione alla cerimonia per gli 80 anni della Pro Loco di Castelnuovo di Garfagnana.
Ugo Nespolo, il maestro Nespolo, nato a Mosso (Biella), diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Torino e laureatosi poi in Lettere Moderne (dunque con basi solide, con esperienza artistica e formazione letteraria), presenta un ampio curriculum, ricco di molteplici esperienze artistiche, uso volutamente il plurale per sottolineare la pluralità di esperienze sia rispetto ai contenuti che alle forme artistiche, attività iniziata negli anni sessanta e protrattasi fino ad oggi.
Sessant’anni circa di proficuo lavoro, in cui il maestro ha mutato sì liberamente il settore operativo, e questo segnala ricchezza della mente, ma non ha mai interrotto la sua personale espressione artistica, apprezzata e riconosciuta dalla critica internazionale. Dalla Pop Art, negli anni Sessanta, all’espressione nel Cinema d’Artista sperimentale negli anni settanta, nuovo mezzo di espressione.
Negli anni ottanta la vena artistica e, in primis, umana, si arricchisce dell’esperienza del Periodo Americano: Nespolo vive fra le strade, le vetrine e i venditori di hamburger di New York; questa realtà dipinge, convinto della bontà di portare l’arte nella vita. Nel 1986 Genova festeggia i vent’anni di attività dell’artista con la mostra antologica la bella Insofferenza.
Iniziano poi nel 1990 le collaborazioni artistiche con le più importanti ditte nel settore delle campagne pubblicitarie: inizia con Campari…
Assume la direzione artistica della Richard Ginori. Nel 1991 partecipa in Giappone all’International Ceramic Festival. Nel 1997 cura una mostra itinerante nei paesi del Sud America…
Una produzione artistica sempre più in espansione, un riconoscimento molto alto della critica internazionale, le continue richieste del settore pubblico e privato pongono il maestro Nespolo ai primi posti a livello mondiale. Pensate che sto sfogliando ancora la prima pagina della sua biografia e che questa continua ancora per ben sei pagine…
La sua pittura piace, è ricca di colori e forme, è vivace, convince il critico, è un libero scorrere di immagini, è un ricomporre quello che viene dalla sua mente precedentemente frantumato, è un curare con fantasia e arte una ricostruzione oggettiva di elementi realmente separati, di fare sintesi di parti che compongono l’insieme.
Una pittura originale, decorativa, fantasiosa, che riesce a fare equilibrio di una “spericolata bizzarria”, propria della ricca vivacità della mente dell’artista. Più piani, più immagini, più parti di un puzzle, un percorso di ricostruzione attiva che può spingere lo spettatore a essere sensibile e a divenire lui stesso attivo, attore nella lettura, nella condivisione, nell’incontro con l’artista ed essere così non solo freddo spettatore.
Dopo questa breve premessa, passiamo ora alla lettura del lavoro prodotto da Ugo Nespolo per la Pro Loco di Castelnuovo Garfagnana.
Immagino che il Tema assegnato a Ugo Nespolo sia stato: per celebrare l’evento dell’80° anniversario della nascita della Pro Loco di Castelnuovo, l’artista proponga un elaborato che presenti e sintetizzi vari elementi significativi del territorio, segni e simboli che valorizzino la nostra città e rimangano quale testimonianza per il futuro.
Il risultato è stato pienamente raggiunto…
La tecnica individuata è stata quella di produrre un elaborato unitario grafico-pittorico che sviluppa, integra, amalgama elementi sia grafici che pittorici legati al territorio, ai suoi monumenti e alla sua storia.
Il Grafico, basato prevalentemente sullo stile geometrico, raccoglie e valorizza elementi fotografici schematizzati, scelti quale simbolo. Sembra che l’autore abbia elaborato documenti fotografici simbolo proposti dal committente: La Rocca, il Duomo, il Teatro Alfieri, la Fortezza di Mont’Alfonso, cioè i luoghi simbolo di Castelnuovo.
Osservo: il geometrico non si presenta però spigoloso, ma appare modulato, morbido, mai spezzato, con una significativa presenza del tondo dell’arco rispetto all’angolo. I segni grafici appaiono sì come limiti dell’immagine, ma non sono confine, non spezzano. Come nelle vetrate delle chiese gotiche il segno lineare compone l’immagine ma non è limite, anzi arricchisce, orna, rafforza; non stacca ma abbellisce, dà vivacità all’elaborato.
Ogni parte è apparentemente a sé stante, è parte del tutto, dell’insieme. Assistiamo nell’elaborato di Nespolo allo stesso processo artistico e comunicativo delle xilografie che ornavano le pubblicazioni del Cinquecento, stampe che riuscivano a riunire armonicamente più scene, poste su più piani, anche nove-dodici immagini nella stessa xilografia.
Due parole sul Pittorico. Ben amalgamato con il grafico è posto il pittorico che privilegia molti colori, dolci e vivaci, che arricchiscono i complessi architettonici e le parti del paesaggio;
colori vivaci per una luce che sembra giungere verso di noi dall’esterno, dal retro, come nelle vetrate… Il blu, il celeste, il giallo, il grigio chiaro, l’azzurro… colori compatti, distesi, ripetuti. Ogni parte ha il suo colore… quelli dedicati a Castelnuovo, al fiume Serchio, quelli della Garfagnana, delle Alpi Apuane…
In alto: il cartiglio con i colori del Castelnuovo, leggero, svolazzante come un nastro, scherzoso, sospeso nel cielo bianco, che annuncia al di sopra delle Alpi Apuane.
Sotto: quale limite dell’orizzonte, appare disteso, solenne L’Omo Morto, zoomato lontano ma a noi emotivamente vicino. Quel gigante buono, forse il Dio Pan, divinità Ligure-Apuana che da milioni di anni riposa, veglia e protegge, vestito di bianco in inverno e di verde in estate.
Dalle Panie lo zoom scende verso Castelnuovo: si sofferma, riconosce ora, valorizza per soffermarsi su un capitello, una base che sostiene il tutto, che presenta il logo della Pro Loco e simbolo di Castelnuovo, il leone, rampante, maschio, non biologicamente impoverito dalla pantera lucchese. E intorno al leone il lento scorrere del Fiume Serchio, fra orti e ghiaia, bozzi e sirene scolpite: un immaginario che ci riporta all’hic et nunc esistenziale, al nostro vivere quotidiano a Castelnuovo.
Grazie!
Pietro Paolo Angelini
Castelnuovo di Garfagnana, 9 dicembre 2017